Il direttore generale di Itmedia Consulting Augusto Preta ne è sicuro: “La pay tv non è destinata a crescere“. Ed è proprio per questo, evidentemente, che due colossi come Mediaset e Vivendi hanno deciso di unirsi e di creare un servizio del tutto paragonabile a quello offerto, ormai con una grande dose di successo, da Netflix.
Il progetto prevede la realizzazione di un sito di streaming on demand con la collaborazione anche di Telefonica. Per settembre dovrebbe essere pronta una piattaforma che partirebbe già da servizi consolidati come CanalPlay e Watchever di Vivendi, Infinity di Mediaset e Yomvi di Telefonica, inglobandoli in una sorta di casa produttrice unica che, oltre ai contenuti già presenti nelle piattaforme citate, porterebbe alla realizzazione di nuovi contenuti, esattamente come fa Netflix.
L’obiettivo di questo accordo è quello di lasciarsi affiancare da una grande azienda americana, come Warner o Fox, per produrre tre le tipologie di contenuti: film con star americane, serie tv con episodi da 40 minuti e fiction “italianizzate” di una decina di episodi da due ore circa ciascuno, in pieno stile “Montalbano”.
Augusto Preta sottolinea come sia fondamentale la creazione di contenuti originali, che danno al servizio un tocco di esclusività e rendono possibile la fidelizzazione degli utenti. Netflix, dice l’economista, si è dimostrato particolarmente bravo nel campo (basti pensare ai successi di House of Cards o Narcos) ed ha investito cifre davvero imponenti: probabilmente è per questo che il colosso americano non ha “molta paura” di una possibile concorrenza a livello europeo. Il nuovo accordo orientato all’on demand di Mediaset e Vivendi è però comunque un segnale di come anche in Europa le tendenze stiano cambiando: se però Netflix non ha dovuto affrontare la problematica dell’abbandono della pay-tv in favore di contenuti digitali, l’accordo fra Mediaset e Vivendi dovrà tenere conto anche di questo.