Viaggiare alla velocità della luce (o quasi) è possibile! Con l’introduzione dei cavi in fibra ottica nel nostro Paese, l’efficienza delle connessioni Internet è notevolmente migliorata. Col tempo, tutti gli operatori telefonici nostrani stanno adottando tale innovazione ma, purtroppo, ancora non tutte le zone sono raggiunte da questo servizio. Ma cosa si intende quando parliamo di fibra ottica? Come funziona esattamente? Vediamolo nel dettaglio.
Cos’è la fibra ottica – Quest’ultima non è altro che un insieme di sottilissimi filamenti trasparenti di fibra di vetro o polimeri plastici, delle dimensioni approssimative di un capello umano, tenuti assieme da una guaina protettiva in gomma. Questa tipologia si differenzia dai cavi canonici in rame (i doppini) perché è in grado di trasportare molti più dati per unità di tempo. I cavi in fibra ottica sono, quindi, più performanti in termini di capacità trasmissiva ma non solo: sono anche meno soggetti a guasti ed inconvenienti, il che diminuisce notevolmente i disservizi alla clientela ed i costi di manutenzione.
Col passare del tempo tutti gli operatori di telefonia italiani si stanno adeguando alla nuova tecnologia sostituendo i cavi tradizionali di rame con quelli in fibra. Questi ultimi costituiscono, ormai, l’infrastruttura attraverso la quale viaggiano più dell’80% delle informazioni Internet, immagini televisive e conversazioni telefoniche di tutto il mondo.
Come funziona la fibra ottica – Normalmente le connessioni di rete sono formate da un cavo, solitamente interrato, che connette un’unità abitativa ad una centralina di prossimità (o cabinet), a sua volta collegato a una centrale. Le prestazioni cambiano a seconda della presenza del doppino in rame: meno se ne utilizza, più la rete è efficiente. In base alla qualità dei collegamenti in fibra, infatti, si hanno diverse connessioni che possono essere sostanzialmente di tre tipologie: FTTH, FTTS, FTTC.
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FTTH (Fiber To The Home) – In questo caso il collegamento è interamente in fibra ottica e parte dalla centrale e arriva fino all’abitazione dell’utente, coprendo l’intera tratta. E’ la tecnologia più performante, quella che consente di sfruttare a pieno le potenzialità della rete viaggiando fino a 300 Mbps, come a Milano e a Bologna con Vodafone. Ovviamente, alla copertura in fibra che un dato operatore ha in una determinata area geografica tale prestazione cambia: ad esempio, a Milano la FTTH è la rete Fastweb che copre quasi l’intera città.
FTTS (Fiber To The Street) – Questo tipo di connessione unisce fibra e rame: ovvero, la prima copre solo il tratto tra la centrale e un minidistributore (DSLAM) vicino al cabinet, mentre il collegamento fino alla casa, inferiore a un chilometro, è affidato al rame. E’ la connessione utilizzata da Fastweb e Vodafone in diversi comuni e ha ovviamente una velocità ridotta rispetto ai collegamenti realizzati integralmente in fibra. Può consentire di raggiungere i 100 Mbps in download ma, occorre verificare con precisione la disponibilità del servizio perché la distanza dal cabinet potrebbe far disperdere il segnale. Spesso capita, infatti che in una stessa via un civico abbia la copertura e un altro no.
FTTC (Fiber To The Cabinet) – Anche in questo caso si tratta di una connessione mista come nella connessione FTTS: la fibra copre solo parzialmente la rete, il tratto dal cabinet all’abitazione, non superiore ai 300 metri, è affidato invece al rame. Ovviamente, ci sono limitazioni in termini di velocità e stabilità di navigazione, ma è la tecnologia utilizzata dalla maggior parte dei collegamenti in fibra di TIM, Vodafone, Infostrada e Tiscali.
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